FAQ E CASI STUDIO PRATICI.

Vediamo insieme le risposte alle domande che ci vengono fatte più frequentemente e che possono interessarti di più, illustrate con casi pratici.

(NB: nelle storie che stiamo per condividere alcune informazioni sono state leggermente modificate al solo fine di preservare la privacy dei nostri clienti)

 

<< Il metodo EMDR può servire anche per togliermi gli incubi notturni? >>

Certamente. Anche quando sono legati all’avere vissuto esperienze molto stressanti. Per esempio Alfio e Cristina hanno potuto beneficiare della terapia EMDR per questo problema.
Alfio lavora come rappresentante per una nota ditta di cosmetici. Spesso viaggia utilizzando i mezzi pubblici per recarsi dai suoi clienti. Un giorno è stato aggredito a scopo di rapina mentre andava a prendere il treno. Nella sua città la stazione ferroviaria è vicina a un quartiere considerato pericoloso. Da quel giorno Alfio ha iniziato ad avere incubi ricorrenti in cui riviveva alcuni momenti della rapina, si sentiva molto più stanco e irritabile nell’affrontare i consueti impegni o nell’incontrare i clienti, e soprattutto ha notato che evitava il più possibile di prendere il treno, rimandando alcuni impegni di lavoro. Questo non aiutava Alfio a sentirsi meglio, né a guadagnare di più a fine mese.
Dopo alcuni incontri di preparazione, Alfio ha rielaborato l’esperienza della rapina.
Grazie al supporto della tecnica EMDR ha smesso di avere il sonno disturbato, si sente più sereno e in forze durante la giornata e va a prendere il treno tutte le volte che gli serve. “Dottore”, mi disse, “sa cosa c’è? Quando vado in stazione sono sereno. Faccio molta attenzione, perché ho imparato che è una zona un po’ pericolosa. Ho imparato a essere prudente e a fare attenzione…”.

Cristina faceva da anni un sogno sempre uguale nella sostanza: un incubo in cui assisteva impotente all’avvicinarsi di un grosso pericolo. Si sentiva bloccata e paralizzata, priva della possibilità di fuggire. Al mattino si alzava stremata e di malumore, non nelle migliori condizioni per dirigere l’ufficio vendite di un’azienda che commercia con l’estero. In seduta ha rievocato un ricordo di molto tempo prima. In una giornata di pioggia, tornando a casa dal lavoro come tutti i giorni si è trovata incolonnata al centro di una rotatoria. Dall’ingresso alla sua destra è comparso improvvisamente un suv che non l’ha vista e ha centrato con violenza la sua auto sbalzandola lontana. Durante l’elaborazione con l’EMDR Cristina ha ricordato il momento in cui ha visto avvicinarsi il suv, e ha pensato che la sua vita era finita vista l’impossibilità di uscire dalla sua auto. Dopo avere utilizzato il metodo EMDR sul ricordo l’incubo ha smesso di presentarsi e Cristina si sveglia più riposata e di buon umore.

 

<< Ho alcuni problemi di rapporto con mia figlia. L’E.M.D.R. può aiutarmi? >>

Di solito quelle difficoltà nelle relazioni che sembrano costanti e non risolvibili con la buona volontà dipendono da blocchi interiori inconsapevoli. L’esempio di Mariarosa ci può aiutare a capire meglio. Mariarosa ha una figlia di 15 anni con un carattere piuttosto introverso e che tende ad evitare le relazioni sociali. Mariarosa un tempo si preoccupava e cercava di aiutarla spronandola o raccontandole quanto fosse importante socializzare con le altre persone. Tutte le volte che interagiva con la figlia a proposito di questi argomenti però si sentiva nervosa e in tensione e si rendeva conto che alla fine delle loro discussioni, anziché trasmetterle la soddisfazione e la positività di mettersi in gioco nelle relazioni sociali, le trasmetteva tensione e arrabbiatura. Inoltre si era accorta che anche lei stessa, pur non evitando le relazioni con gli altri, non si sentiva rilassata con gli estranei e spesso si preoccupava del giudizio degli altri. Mariarosa non pensava fosse un problema questa tensione che sentiva nel rapporto con gli altri, in fondo se la cavava bene lo stesso, aveva una famiglia e un lavoro e se le venivano pensieri negativi cercava di pensare ad altro. Nel suo passato aveva vissuto situazioni di critica aggressiva e umiliazione che la mantenevano in un atteggiamento di continua allerta e sudditanza nei confronti degli altri. Con l’approccio EMDR Mariarosa ha potuto elaborare quelle memorie passate ed iniziare ad essere più tranquilla di fronte alle difficoltà della figlia e anche nelle sue relazioni sociali quotidiane. Ha iniziato a vedere la figlia con occhi diversi e spesso anche a trovare le parole giuste per aiutarla. La figlia, che si era rifiutata di consultare uno psicologo, ha iniziato a rapportarsi in modo diverso con lei e anche con le altre persone. Mariarosa adesso vede la figlia meno spaventata e più sciolta nel rapporto con gli altri.
La cosa più importante che ci insegna questa storia è che può essere sufficiente che una sola delle persone si liberi dai blocchi per liberare il rapporto stesso.

 

<< Soffro di cervicale. Ho imparato a fare una serie di esercizi posturali, ma, se smetto per qualche giorno, mi pare che tutto torni come prima. Posso fare qualcosa agendo sulla psiche? >>

Anche nel caso in cui i dolori dipendano da problemi ossei, la sofferenza può derivare da tensioni muscolari specifiche memorizzate in situazioni particolarmente stressanti dal punto di vista fisico ed emotivo. La psicoterapia che utilizziamo è in grado di intervenire su queste tensioni nel corpo favorendone il rilascio e ripristinando il controllo volontario.
Tra i nostri clienti, Giovanni soffriva di dolore cronico nella zona lombare.
Una volta scoperto che il problema scaturiva da croniche infiammazioni dei nervi sciatici e che queste erano causate da una condizione di costante (e inconsapevole) tensione ai muscoli delle gambe, è stato possibile diminuire il problema gradualmente fino alla scomparsa aiutando Giovanni a rielaborare gli episodi stressanti in cui aveva memorizzato questo tipo di tensioni.

 

  • Chiarezza o confusione nelle scelte di vita?

<< Sto attraversando un periodo di grande confusione. Non so cosa fare forse perché non so più cosa voglio. Se ne viene fuori? >>

Quando Patrizia si presentò al primo incontro era davvero disorientata. Non sapeva bene neanche perché aveva preso appuntamento con una psicologa. Non capiva se stava bene o male, se quello che sentiva dentro di sé era normale oppure no. La sua vita negli ultimi sei mesi sembrava vuota e priva di senso. Eppure, se si guardava indietro, in passato era stata capace di tenere ordine nei suoi studi, aveva trovato un lavoro e comprato casa. Solo che poi aveva passato un periodo difficile dove aveva incontrato diversi ostacoli verso i sogni che voleva realizzare. La sua reazione era stata quella di scoraggiarsi e anche di tentare di non pensarci. Infatti cercava di uscire spesso la sera e di divertirsi proprio per non pensarci. Vista da fuori sembrava fosse felice, ma poi sola con se stessa si sentiva vuota e priva di certezze. Con questo tipo di psicoterapia è stato possibile accogliere sia la sua voglia di non pensarci, sia il bisogno che aveva di superare e di affrontare le sensazioni di vuoto che provava.
Ora Patrizia riesce a vivere con più serenità i momenti della sua vita perché si sente più unita e meno in conflitto dentro di sé.

 

<< Mio figlio ultimamente ha un rifiuto della scuola. Da due mesi circa facciamo molta fatica a mandarlo. So che gli psicologi si occupano di queste cose. Il metodo EMDR che voi praticate si può utilizzare anche con i bambini? Mio figlio ha solo 7 anni… >>

Gentile signora, il metodo EMDR e altre tecniche che usiamo funzionano molto bene con i bambini. Anche bambini più piccoli del suo riescono a beneficiarne, mostrando di tollerare bene le sedute, anzi, si divertono anche di più rispetto a quando possono soltanto parlare o ascoltare. Questi sistemi possono aiutarli a superare anche i dolori più grandi che si possono immaginare.
Ad esempio Erika aveva soltanto 5 anni quando vide il padre cadere dal tetto. L’immagine del papà disteso a terra che non rispondeva più le era rimasta molto impressa anche se era stata subito allontanata dal luogo della disgrazia e accudita dai familiari. Quella immagine aveva iniziato a popolare i suoi sogni e i suoi pensieri. A scuola passava più tempo a giocare per conto suo, manifestando segni di nervosismo quando gli altri bambini non la assecondavano. Ma il peggio avveniva dopo il rientro a casa. Con la mamma era diventata oltre che disubbidiente anche prepotente. Erika ripeteva spesso che non voleva più stare in quella casa “brutta”. La madre iniziava a fare veramente fatica con lei. Sembrava così ingestibile che la signora decise di andare con la figlia da sua sorella, preferendo sopportare i continui giudizi e consigli non richiesti della sorella piuttosto che il clima pesante che si era generato in casa sua.
Sono state sufficienti poche sedute di EMDR con Erika (e qualcuna con la madre) per aiutarla a sentire quella immagine del papà non più opprimente nella mente e nel cuore, avviando una positiva elaborazione della perdita, un ritorno a comportamenti più equilibrati per una bambina di 5 anni e soprattutto per poter vivere il ritorno a casa come la ripresa di abitudini sicure piuttosto che il classico dito nella piaga.

 

<< Soffro di attacchi di panico da più di due anni. Prendo medicine regolarmente perché ho già smesso una volta e sono stato malissimo. Mi sento come dentro a una gabbia. Vorrei liberarmene. Voi siete in grado di aiutarmi? >>

Attilio è venuto da me più di un anno fa. Appena seduto mi spiegò che era finito al pronto soccorso un paio di volte perché gli pareva di essere lì lì per morire. Infarto o qualcosa di simile si diceva. In entrambi i casi era tornato a casa forse un po’ più tranquillo (perché rassicurato che la sua ora non era ancora venuta) ma anche più rosso di vergogna. Gli era stato detto che si trattava di questioni psicologiche, cose che comunque lui non amava considerare. Così, un po’ riluttante – e visto che gli esami medici erano tutti negativi – aveva preso appuntamento. Temeva che potesse ricapitargli quando meno se lo aspettava. Precisò che lo attirava potere lavorare in positivo sulle sue risorse. Di tutto il resto, di tutte le cose brutte della sua vita, a cominciare dalla maledetta scossa di terremoto che aveva fatto iniziare tutto, ebbene di quello non voleva parlarne. Così provammo a sconfiggere il panico trovando e rafforzando risorse e capacità grazie all’E.M.D.R. Fortunatamente Attilio ne era abbondantemente provvisto.
Dopo una decina di incontri Attilio riprese a immergersi totalmente nel suo lavoro come prima della crisi. Il nostro accordo prevede che mi telefoni se gli attacchi dovessero riprendere. Nonostante al suo paese la terra abbia tremato varie altre volte, l’unica comunicazione è stato questo sms: “dottore sto bene. Grazie davvero. Tanti cari auguri di buon Natale. Attilio”.

 

<< Dopo vari accertamenti medici ho capito che soffro di vulvodinia, sento un dolore durante i rapporti sessuali che mi impedisce di vivere serenamente il rapporto con il mio partner. La vostra psicoterapia può essermi utile? >>

Certamente, problemi come questo dipendono spesso anche da una contrazione muscolare involontaria che durante il rapporto impedisce al corpo di rilassarsi.
In questi casi abbiamo avuto una altissima percentuale di successi perché la nostra psicoterapia non si limita solo a rendere consapevoli delle cause che possono impedire il rilassamento, ma anche interviene sui livelli emotivo e corporeo liberando la persona dalla tensione che spesso può essere connessa alla memoria di esperienze negative, nell’ambito della sfera affettiva e sessuale o anche in altre.

 

<< Ho già fatto 3 anni di psicoterapia ma non è servito a nulla. Anche se capisco meglio le cose e le analizzo diversamente, ancora non riesco a trovare soddisfazione nei rapporti sentimentali. Tutti quelli che creo si distruggono dopo un po’. >>

Capire ed analizzare le cose, averne consapevolezza è certamente importante, ma spesso non basta. Può scattare involontariamente qualcosa dentro di sé che allontana le persone proprio da ciò che desiderano. E’ qui che può agire efficacemente la psicoterapia EMDR, su emozioni, reazioni corporee ed idee irrazionali che intervengono a bloccare la vitalità e la possibilità di realizzazione di desideri importanti.
Come è capitato ad esempio nel caso di Anna, che, dopo alcune delusioni sentimentali, si era ritirata in un guscio e tutte le volte che usciva dal guscio le capitava di sentirsi attratta proprio dalle “persone sbagliate”, come diceva lei stessa. Gli sforzi che aveva fatto con i percorsi di auto-conoscenza erano riusciti a darle maggiore consapevolezza di queste dinamiche rispetto al passato. Sapeva ad esempio che dentro di lei c’era una grandissima paura di entrare in intimità ed in un rapporto profondo ed autentico con un partner e sapeva anche quali esperienze della vita potevano averle stimolato quella paura. Questa base di conoscenza è molto utile, ma non risolutiva. Perché queste paure non sono caratteristiche genetiche con cui nasciamo, sono emozioni memorizzate in modo non adattivo dentro di noi in seguito ad esperienze sfavorevoli che abbiamo avuto.
Con l’EMDR Anna ha potuto elaborare queste memorie e sentirsi più sicura di sé. In seguito ha iniziato a sentire sensazioni ed emozioni nuove nella sua vita sentimentale. E alla fine si è innamorata… (come ha detto lei stessa) “di una bella persona”!

 

  • Aumentare la soddisfazione nel lavoro

<< Buongiorno. Cosa posso fare per riuscire meglio e avere più soddisfazione nel lavoro? >>

Il lavoro generalmente é un aspetto importante nella vita di una persona adulta. In base a come va, se gratifica, stressa o preoccupa, può influenzare tutta la vita. Rispetto al lavoro abbiamo un approccio che agisce sia sul potenziamento della capacità di realizzare ciò che serve/importa e dell’impegno che occorre, sia sulla riduzione dei fattori di impedimento. Ci sono infatti una serie di fattori di “distrazione” che tolgono la capacità di concentrarsi su ciò che è decisivo, così come impediscono di regolare volontariamente l’energia in modo adatto (es. calmarsi o caricarsi). Se il tempo del lavoro diventa l’occasione dello stress, viene meno la motivazione.
A seconda dei casi, si può assistere a difficoltà nell’avviare l’azione oppure nel fissare gli obiettivi o anche nel trovare una connessione con i propri bisogni e valori. Anche questo ultimo aspetto va considerato perché non trovare il proprio scopo nella vita non consente di lavorare al meglio di sé.

 

<< Sono un tennista. Vorrei fare qualcosa per migliorarmi in campo (concentrazione ecc.), ma non mi interessa una analisi personale. Ho visto che vi occupate di sportivi, ma fate anche qualcosa che non implichi di parlare della propria vita? >>

Sono molti gli sportivi che come lei non amano questo genere di cose. Per questo motivo noi distinguiamo tra psicoterapia e consulenza per migliorare la propria performance. Con sportivi, lavoratori e studenti abbiamo percorsi specifici che chiamiamo “al meglio di te in azione”. Si tratta di consulenze abbastanza snelle mirate al risultato che viene richiesto. Ci si accorda sui modi e sui tempi a disposizione e si lavora su tutto ciò che è utile a raggiungere il risultato ed esclusivamente su quello. Si tratta di un allenamento vero e proprio, anche molto pratico, in cui vengono valorizzati tutti gli aspetti di capacità e risorsa e vengono eliminati o gestiti meglio inconvenienti e difficoltà. Tutte le condizioni sono scritte su un foglio di consenso informato e vengono valutate insieme. In genere già questo è sufficiente a chiarirsi con la maggior parte delle persone che cercano una consulenza mirata che non sia psicoterapia. Questo vale anche per la performance sul lavoro o nello studio. Se funziona?
Possiamo chiedere a Marco che gioca nelle giovanili di una squadra di calcio di serie A. Era diventato così apatico che, da titolare, era stato prima spostato di ruolo e poi messo stabilmente in panchina.
Dopo avere fatto tre interventi mirati (mantenimento della calma in situazioni di pressione, rinforzo di una risorsa di fiducia in se stesso ed eliminazione di un fattore emotivamente disturbante), Marco si è presentato all’incontro con un bel sorriso. Il padre mi disse che Marco aveva una cosa da dirmi: “Abbiamo vinto contro l’Atalanta! Ho segnato io… Si, perché adesso sono ancora titolare…”.
Come diceva un personaggio televisivo di qualche anno fa, “provare per credere”…

 

E NEL TUO CASO COME POSSIAMO AIUTARTI?

I nostri studi sono a Trento e Thiene.
Chiamaci adesso, oppure compila il form qui sotto e potremo così valutare insieme in massima libertà da parte tua in che modo saremo in grado di aiutarti a raggiungere la serenità e i risultati che desideri nella maniera più concreta, veloce ed appagante.

Puoi anche contattarci via WhatsApp

Rispettiamo al 100% la tua privacy!
(Privacy Policy art. 13 del d.lgs. 196/2003, codice in materia di protezione dei dati personali).